La giraffa bianca by Emilio Salgari

La giraffa bianca by Emilio Salgari

autore:Emilio Salgari [Salgari, Emilio]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
pubblicato: 2012-04-29T11:31:06+00:00


La condizione dei due fuggiaschi diventava terribile. Che dovevano fare trovandosi fra due fuochi?

Presero subito il loro partito. Piegarono a sinistra e, prima di essere stati veduti, fuggirono verso il fiume raggiungendolo in pochi minuti. Senza calcolare il pericolo che correvano a cacciarsi nel fango, vi si gettarono a corpo perduto, fra gli enormi canneti che crescevano a profusione, e attesero ansiosamente, rannicchiati su quella terra, in mezzo alla quale affondavano

lentamente.

Quella tregua non fu di lunga durata.

Un negro, sulla scorta delle loro orme, giunse ben presto fino ad essi e nel vederli si arrestň un momento colla lancia alzata.

Quel momento di esitazione gli tornň fatale. William, che non voleva servirsi della carabina per non attirare l’attenzione degli altri nemici, balzň come un leone e afferrň il nemico per la gola. Questi tentň di reagire e di liberarsi da quella stretta, ma le dieci dita del cacciatore erano robuste e parevano altrettante tenaglie.

Il negro non potč mandare nemmeno un grido, perché Kambusi gli aveva immerso il coltellaccio fra le spalle toccandogli il cuore.

- Va’ - disse William, rotolando il morto nel fiume.

- Padrone, - soggiunse Kambusi con voce debole - fuggiamo.

- Ti senti male? - chiese William con spavento.

- Il sangue perduto mi ha indebolito estremamente.

- Non perderti d’animo, coraggio! Č necessario attraversare il fiume e cercare

un rifugio sull’isolotto.

- Proviamo, padrone. — Io ti sorreggerň.

- Cerchiamo di non bagnare i fucili.

- Lascia fare a me.

Si legň sulla testa le due carabine e le munizioni; poi scese adagio adagio nell’acqua, spingendo Kambusi.

La corrente presso la riva era debole e non si avanzava che molto lentamente. Kambusi, per colmo di sventura, continuava a perdere le forze. Aveva appena percorso dieci metri quando William lo vide calare a fondo. Il ferito perň risalě subito, mandando un sospiro d’angoscia.

- Aspetta, ti aiuto - disse William.

Afferrň il povero servo sotto l’ascella e, nuotando vigorosamente coli’altra mano, raggiunse in breve l’isolotto, trascinando il compagno fra i cespugli. Erano appena approdati quando videro comparire sulla riva dieci o dodici negri. - Siete in ritardo - disse William armando le due carabine.

Alcune frecce attraversarono il fiume e andarono a piantarsi fra i cespugli che

riparavano i due fuggiaschi.

William, senza occuparsi dei nemici, sdraiň Kambusi, quasi svenuto, su di un

letto di foglie, gli rinnovň la compressa; poi fece il giro dell’isolotto.

Non vi era nessuno; nemmeno un volatile.

- Se ci assediano non so che cosa potremo mangiare - disse. - Vedo perň dei banani sull’altra riva e con un po’ d’astuzia potremo raccoglierli.

Scostň le piante che gl’impedivano di vedere i nemici e guardň.

I negri si erano radunati sulla riva e pareva si consigliassero.

- L’affare diventa serio - disse fra sé. - Se il dottore e Flok li prendessero alle spalle? Sě, chissŕ dove saranno e se s’immagineranno che noi siamo in pericolo. Tornň presso Kambusi, il quale si era assopito, e gli si sedette presso, mettendosi a riflettere.

Il caldo era soffocante: non un soffio rinnovava gli strati d’aria riscaldati dal sole, i cui raggi, rifrangendosi sul fiume, acquistavano una nuova e terribile intensitŕ.



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